06 settembre 2005

Dimissioni Fazio: governo avanti tutta

Le divisioni nell’esecutivo davanti allo scandalo Bankitalia dimostrano ancora una volta la debolezza del nostro sistema di governo. Se Berlusconi avesse avuto le prerogative di un Blair,di uno Chirac  o di uno Shroeder e quindi un corrispondente peso politico all’interno della coalizione che lo sostiene, probabilmente il governo si sarebbe espresso su Fazio con una voce sola risparmiando al centrodestra tutte le polemiche di queste settimane. La debolezza del nostro Paese, la credibilità così vulnerabile del nostro sistema sono anche legate alla bagarre che incidenti istituzionali come questo scatenano. Se si analizzano attentamente le reazioni del mondo politico all’apertura delle indagini sulle Opa Antonveneta e Bnl, si noterà come non soltanto le coalizioni si sono divise al loro interno ma gli stessi singoli esponenti dei partiti hanno cambiato idea nel volgersi anche di pochi giorni. Eppure sull’affaire Fazio non ci sarebbe molto da discutere oltre che  come classico esempio di commistione tra affari e istituzioni. Rappresentando un organo di vigilanza il numero uno di Palazzo Koch non può avere alcuna scusante. La stessa difesa dell’italianità – che tra l’altro non rientrerebbe neppure nelle sue competenze – non può giustificare la familiarità eccessiva dei contatti con uno dei contendenti nelle scalate bancarie. Con che argomentazioni una forza come la Lega che da sempre cavalca la critica agli del centralismo romano ancora tergiversa a buttare Fazio giù dalla torre? Con che faccia l’inguaribile “fazioso” senatore Grillo persevera nel giustificare il suo amico? L’Unione sulla questione ha trovato una strategica unità di vedute prima del Polo. Certo alla maggioranza spettano responsabilità diverse ma perché offrire al professor compagno Romano Prodi un’arma in più per darci lezioni di trasparenza e decisionismo? A Prodi poi che ha sempre giustamente propugnato l’indipendenza delle Authority dal potere politico chiederei come può pretendere al tempo stesso un’azione diretta del governo? Nei fatti l’esecutivo sta ponendo in essere tutti i meccanismi normativi a disposizione per rimuovere questo fanatico ciociaro dalla poltrona ma ora sarebbe il momento che Silvio invitasse apertamente Fazio alla dimissioni.