22 settembre 2005

Siniscalco: quando scegliere la squadra fa la differenza

Il passo indietro di Siniscalco puzza tanto. Fazio, la finanziaria, le motivazioni del ministro dimissionario paiono solidissime ma quale ministro dell’Economia non ne avrebbe sempre a disposizione? Con quale senso di responsabilità abbandonare la carica ad 8 giorni dalla presentazione della legge più importante dello stato in un momento così delicato? La responsabilità forse che è propria ad un “ministro tecnico” e su questo Silvio dovrebbe riflettere.
Le dimissioni del superministro dell’Economia sono un colpo durissimo per la maggioranza ed anche chi come me ha sempre ritenuto non fosse ancora tardi per suonare la carica è sconfortato. Le file degli astensionisti si allargheranno ulteriormente. Tra le capacità fondamentali di un leader di governo vi è quella di riuscire a scegliere, pur tra le mille spinte dei partiti, i collaboratori giusti, competenti e fidati. Siniscalco lo è stato? Non credo. L’ormai ex-titolare di Via XX Settembre non ha mai dato al governo quella immagine di forza e di convinzione che si richiede ad un ministro dell’Economia, non ha mai dato a nessuno della maggioranza la sensazione di essere senza dubbio uno dei nostri. Siniscalco è rimasto in questi mesi un ministro tecnico in un governo politico. Le sua mancanze sono legate alla sua estrazione dai vertici della burocrazia di palazzo eppure dovrebbe essere ormai chiaro il rischio che si corre reclutando nell’esecutivo un personaggio che non ha fatto campagna elettorale. Quello che ho sempre rimproverato a Siniscalco è stato lo scetticismo che sempre trapelava nei suoi interventi pubblici in merito alle misure che lui stesso concordava con i vertici della maggioranza. Come si può dare coraggio all’economia nazionale se il suo responsabile politico non mostra entusiasmo, fiducia, voglia di rivalsa. Siniscalco è un professore si dirà. Allora lasciamoli a casa questi professori che già hanno rotto troppo nelle aule universitarie. Lasciamo che coltivino il loro moderatismo nei senati accademici che hanno contribuito ad ammuffire le menti di questo Paese.

4 commenti:

Massimo ha detto...

A parte il pessimismo (gli elettori che ci abbandonano non votano la sinistra, semplicemente si astengono, quindi sono recuperabilissimi al momento delel decisioni importanti) condivido in toto quel che hai scritto sul ministro tecnico e governo politico.

Anonimo ha detto...

ragazzi, ma quale tecnico, ma quale moderato. rileggiamoci la biografia del buon Domenico, e non dimentichiamo che c'è chi fa il tecnico per non dichiararsi politico - sì, ma dall'altra parte!

Federico ha detto...

Monsoreau hai ragione infatti ho scritto che il rischio è allargare la fetta degli scettici che finiranno per astenersi ma questo non significa che si recuperano facilmente...temo.
Calamity il 90% della burocrazia di palazzo è omologato con post dc e pci ha ragione brunetta qui quando contesta nelle nomine da aprte del governo un eccesso di disponibilità in favore dell'opposizione.

Anonimo ha detto...

Il buon Siniscalco scappa sempre 5 minuti prima della catastrofe... leggere le biografie per favore e meditate