13 settembre 2005

Si può criticare Bush senza essere antiamericani

L’attenzione di due amici di Tocque-Ville al mio interrogativo sulla criticabilità di Bush in un forum di centrodestra mi da modo di spiegare meglio il senso di questa discussione.
Robinik nel suo commento mi ha preannunciato la difficoltà a trovare consensi su questa tesi in TV. Io credo che questa dovrebbe essere una piazza di confronto e non un punto di raccolta di posizioni necessariamente condivise da tutti. Non m’interessa trovare consensi ma capire attraverso la discussione. Il mio post era volutamente provocatorio. All'amministrazione Bush si possono rimproverare tante cose ma il punto che mi premeva sollevare è: perché chi critica la Casa Bianca è tacciato di antiamericanismo? Non credo affatto che il 99% delle critiche che piovono su Bush provengano dagli antiamericani. Questo è un pregiudizio bello e buono. È esattamente quello stesso tipo di pregiudizio che, come mi fa notare Semplicemente liberale, impedisce agli antiamericani di valutare di volta in volta la bontà o meno del governo americano. Come si può ignorare tutto il malcontento che  serpeggia negli Usa verso il loro presidente. Contesto questa visione della politica o di qua o di là che non porta ad approfondire proficuamente gli avvenimenti cui assistiamo. Perché chi resta scettico sull’intervento in Iraq  è comunista, o tifava Saddam o, peggio ancora i terroristi? Una persona che stimo moltissimo come Vittorio Feltri all’indomani dell’attacco americano al regime bahtista disse che avrebbe contestato le legittimità di quell’intervento se non si fossero rinvenute le armi di distruzione di massa. Il punto non è dispiacersi per la caduta di Saddam, il punto è l’opportunità di far saltare in aria un equilibrio sicuramente deprecabile ma comunque stabile come quello irakeno. Non sono certo il solo ad avere dei dubbi sui legami tra Al-qaeda e Saddam. Il regime irakeno era uno dei più laici dei paesi islamici per quanto dittatoriale e violento. Se poi qualcuno si illude che gli Usa intervengano contro ogni governo non democratico allora spiegatemi cosa aspettiamo a far fuori la Corea del Nord – che ha sicuramente la bomba nucleare - o  Cuba ed ogni paese dove non esiste non solo alcuna parvenza di democrazia me neppure il minimo rispetto per le libertà individuali. Il punto non è condividere o meno queste critiche ma riconoscere la razionalità di certe argomentazioni.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per la risposta.
Ad onere del vero specifico che ho detto che non avresti trovato consenso in TV nel caso in cui tu avessi criticato la politica estera USA del dopo 11/9.

Nel tuo post , nemmeno troppo velatamente, si capisce che è proprio li che vuoi andare a parare. Non ti metterò il bollino di Antiamericanismo ma ti contesto alcune cose:
In Iraq c'era un'arma di distruzione di massa: Saddam Hussein.
Credo che definire stabile l'Iraq prima dell'intervento Americano significa essere egoisti o disinformati. Diciamo che 2.000.000 di persone uccise dal regime nel più assoluto silenzio a me non sembra indice di equilibrio.

Nel caso, infine, tu fossi concorde con il considerare la guerra degli Stati Uniti una Guerra di Reazione e non di attacco indiscriminato credo che ti spoglieresti definitivamente da qualsiasi preconcetto nel caso in cui tu indicassi una soluzione alternativa e credibile, perchè la guerra non piace a nessuno ma io personalmente la preferisco a quell'"equilibrio".

Ciao!

Anonimo ha detto...

Aggiungo al commento di Robinik che condivido in pieno, che tra gli scafatissimi TV dotati di anticorpi da politically correct, la tua posizione rischia di sembrare ambigua come quella di un Fassino qualsiasi: "con gli americani ma contro Bush", come si diceva "con Israele ma contro Sharon".

In certi momenti storici, quando le bombe fioccano e i rischi concreti aumentano per tutti, occorre prendere posizione. O di qua, o di là. Tertium non datur.

Tutto il resto è sfumatura in
politichese corretto.
Esattamente quello che ha finito per stufare "la gente", che ama le posizioni chiare; esattamente quello che ha portato al trionfo di Silvio 4 anni orsono; esattamente quello che lo sta facendo perdere consensi ora: il correr dietro ai politicanti corretti (Koizumi e Brunetta insegnino).

Opinioni personali, nell'ottica della discussione con i TVillers da te auspicata.
ciao, Abr

Federico ha detto...

Grazie Robink e grazie Abr.Vi rispondo con un post.