Nell’Italia dei teatrini da prima repubblica il passaggio di Marco Verzaschi alle truppe mastellate rappresenta soltanto l’ultimo atto. Ciò che colpisce in quest’ultimo caso non è solo l’entità del salto del voltagabbana di turno né l’importante ruolo svolto fino a ieri dal politico romano come responsabile di Sanità e Ambiente della giunta Storace. No, quello che è divertente sottolineare è la sfacciataggine con cui Verzaschi ha spiegato la sua scelta. Nella conferenza stampa di lunedì l’ex assessore del Lazio infatti ha spiegato che in undici anni la spinta del leader Berlusconi "si è trasformata in una gestione padronale capace di bloccare chi, come me e ad altri amici, cerca di interpretare ancora la politica come passione nel tentativo di rispondere ai problemi del territorio". Bravo Verzaschi. La risposta a questa tua sete di politica a servizio della gente qual è? Mastella, l’apologeta del Cencelli fin dal condominio, primatista indiscusso di valzer delle coalizioni, poltronista d’eccezione, di quelli che la Frau vorrebbe come testimonial. Oltre ad addolorarsi e incazzarsi, i leader del Polo dovrebbero fare un bel mea culpa per aver allevato in seno alla Cdl un innocente gestore di potere come questo signore. Spiace dirlo, ma quest’uscita getta ombre anche sulla giunta Storace di cui Verzaschi è stato un protagonista indiscusso. Ora il Polo deve serrare le fila e andare all’attacco. Il punto debole del partito del premier è la troppo frequente transumanza di caproni della politica che entrano a pascere l’erba finché è verde. Via dell’Umiltà impari a scegliere le colonne del partito nella regione e nella capitale in modo più accurato privilegiando figure indiscutibilmente allergiche al centrosinistra. Alleanza nazionale, ben più radicata sul territorio, potrebbe dare un valido aiuto anche in questa fase. È giusto che, in vista di una coalizione sempre più stretta, gli alleati imparino a condividere anche l’assegnazione di incarichi cardine che prescinda da quote e correnti varie specie a livello locale. È qui che la Cdl ha cominciato a perdere colpi su colpi la fiducia degli elettori e da qui che deve partire la riscossa.
Vermaschi (il lapsus non è così involontario) intanto, oltre ad affrettarsi a chiudere l’accesso ai siti della sua carriera in Forza Itlalia, ci spieghi come dialogherà ora con i vari Angelo Bonelli e Tonino D’Annibale, tanto per fare i nomi di due consiglieri dell’opposizione che hanno continuamente attaccato le sue iniziative da assessore, non con semplice critiche sull'operato bensì accusandolo di gestire in modo “personalistico” e “fuori dalle regole” le vari emergenze sanità e rifiuti.
27 luglio 2005
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2 commenti:
chissà perchè poi chi cambia partito finisce sempre nell'Udeur di Mastella. Deve avere una calamita.
ciao, watergate2000
C'è chi scommette già sulla vittoria della sinistra e si premura di partecipare al banchetto dei vincitori.
E se tutti questi si ritrovassero nella coalizione perdente ?
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