Non me ne vogliano gli amici di TocqueVille se non riesco ad entusiasmarmi per quest’incontro di Oriana Fallaci con il Papa, ma perché dovrei? Anche se fossi un seguace di questa ottima giornalista, da qualche tempo profeta dell’islamofobia, non esulterei. Il pontefice incontra, si confronta con tutti, è una delle sue funzioni. Certo per la Fallaci aver ottenuto udienza da Benedetto XVI rappresenta un riconoscimento importante ma di qui a parlare di convergenza di punti di vista o addirittura di un prossimo spostamento di Ratzinger su posizioni di rottura con la religione di Maometto mi sembra azzardato. Il rigore del Papa rispetto ai dogmi della fede cattolica non coccia con il rispetto per le altre fedi e soprattutto non è in contrasto con la politica del dialogo. Il mio augurio semmai è un altro. Che la visita aiuti la Fallaci a cogliere l’importanza del confronto con l’Islam, le conceda quella lucidità mentale guardare oltre l’equazione musulmani-violenza che alza muri contro il corso ineluttabile della Storia.
Intanto chi si ostina a vedere l’incontro di Castelgandolfo come la condivisione d’intenti tra il Papa e la Fallaci, spieghi in quale modo quest’apertura si dovrebbe risolvere partendo dalla critica che la giornalista mosse dal Corriere del 16 luglio e di cui riporto quest’esauriente estratto:
Così, quando tre giorni dopo la nuova strage Papa Ratzinger ha rilanciato il tema del Dialogo, sono rimasta di sasso. Santità, Le parla una persona che La ammira molto. Che Le vuole bene, che Le dà ragione su un mucchio di cose. Che a causa di questo viene dileggiata coi nomignoli atea-devota, laica-baciapile, liberal-clericale. Una persona, inoltre, che capisce la politica e le sue necessità. Che comprende i drammi della leadership e i suoi compromessi. Che ammira l'intransigenza della fede e rispetta le rinunce o le prodigalità a cui essa costringe. Però il seguente interrogativo devo porlo lo stesso: crede davvero che i musulmani accettino un dialogo coi cristiani, anzi con le altre religioni o con gli atei come me? Crede davvero che possano cambiare, ravvedersi, smettere di seminar bombe? Lei è un uomo tanto erudito, Santità. Tanto colto. E li conosce bene. Assai meglio di me. Mi spieghi dunque: quando mai nel corso della loro storia, una storia che dura da millequattrocento anni, sono cambiati e si sono ravveduti?
31 agosto 2005
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
Da ieri dico che non bisogna enfatizzare l'incontro... Ma ha una certa importanza. E' un segnale.
Ti invito a leggere il mio post su Il Castello: affermo che un grande movimento culturale, identitario e conservatore sta penetrando (from USA) in Europa e in Italia, attraverso la penna della Fallaci, i libri e le lezioni di Pera e il pontificato di Benedetto XVI. GM
Silvio: ma non la vuoi proprio capire. Il Papa deve salvaguardare la vita delle comunita' cristiane che vivono nei paesi islamici. Non puo' dichiarare la guerra santa, certo, ma sono decenni che i missionari; quei pochi che ancora vi stanno, hanno il divieto di convertire musulmani al cristianesimo: divieto del Vaticano. Secondo te perche? Come si fa a "dialogare" con gente che non concede la liberta' religiosa, schiavizza i miscredenti e spesso li uccide ancora in modo atroce? La diplomazia ha le sue leggi, e lo Stato Pontificio ha i suoi ambasciatori. Ma il segnale e' chiaro; se si riceve la Fallaci in Vaticano non si tratta della solita udienza concessa a personaggi pubblici. Chi non vuole vederlo non vede nemmeno tante altre cose di non minore importanza.
Caro Pseudosauro, credo che le tue obiezioni siano così interessanti da meritare una replica con un successivo post. Grazie sempre dell’attenzione!
Troppa grazia Federico.
pur se in ritardo, condivido appieno - ma non da destra :0) - e rilancio il messaggio: FALLACI, NO GRAZIE !
Posta un commento