Comiche dei resti dc sul Corriere della Sera di oggi. Un sottile filo bianco unisce tre diversi articoli che non volendo tracciano un quadro esauriente – e divertente – sulle voglie di centro degli ultimi tempi.
A pagina 9 il sempreverde Ciriaco De Mita, demiurgo dei rutelliani nella Margherita, riconosce le scarse possibilità di un terzo polo centrista definendolo un progetto suggestivo ma minoritario, perché gli intelligenti sono pochi (ma quanti erano gli intelligenti in Italia nei cinquanta anni di governi dc???). Nella stessa intervista mi ha sorpreso questa dichiarazione: dobbiamo avere la consapevolezza della storia che abbiamo vissuto, perché se continuiamo a pensare che il sistema è andato in crisi solo per Tangentopoli non ne veniamo fuori. Pur usando da sempre lo scudo crociato per tirar le freccette qualche post fa scrissi qualcosa simile sul superamento della prima repubblica.
Sullo stesso giornale qualche pagina dopo è divertente come il professor-compagno Romano Prodi, in un momento di lucidità, riconosca che: in passato tanti problemi del nostro Paese siano stati causati proprio da governi di centro che, pur di stare insieme, non prendevano decisioni. Bravo compagno Romano!!! Ricordaci anche come tra i tanti problemi causati dalla dc ci fu la tua nomina a presidente dell’Iri voluta da De Mita. Lo ricorda nostalgicamente in un altro articolo della stessa pagina il buon Francesco D’Onofrio che non può non sorridere al pensiero che oggi Prodi si lasci chiamare “compagno”.
01 settembre 2005
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