10 maggio 2006

Se avesse coraggio la Rnp lascerebbe la maggioranza

Davanti gli ultimi show pannelliani a Montecitorio il Megafono registra la parabola discendente del leader radicale che appare ormai abbandonato dai suoi stessi epigoni parlamentari. Al di là di analisi politiche più profonde mi sembra tuttavia che l’uomo Pannella non sia in grado di rinunciare alle sue manifestazioni da saltimbanco, davanti alle quali si pretenderebbe che noi tutti, sebbene da posizioni diverse, c’inchinassimo in segno di rispetto. Eppure non posso non chiedermi una cosa. Se davvero la Rnp si sente gravemente defraudata nella propria rappresentanza parlamentare perché non lascia l’Unione? La quaestio infatti mi sembra sia sostanzialmente contro gli alleati del centrosinistra. Nel centrodestra i radicali si sentivano ostracizzati e non avevano tutti i torti. Dall’altra parte però sembra addirittura che i loro nuovi alleati gli freghino i seggi. Come dire dalla padella alla brace ma forse le poltrone di governo faranno sentir meno a Capezzone&Co le scottature.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

I radicali: inutili idioti. I loro voti alla Camera non servono ai sinistri.

Chris ha detto...

Eh ma carissimo , i Rosapugnoni si sono messi insieme proprio per entrarci e prender potere nella maggioranza di sinistra perchè gli stava stretto perdere con il centro destra. Ma dato che il centro destra non ha perso così nettamente e secondo perchè alle urne gli Italiani gli hanno spinto in quel posto "Rose" dal quantitativo ignoto, ora si ritrovano sia fuori dal centrodestra dove forse potevano contare qualcosa e si ritrovano fuori persino dal centrosinistra che non gli da manco i seggi al Senato perchè sa che altrimenti con la maggiornaza risicata al momento delle scelte serie ( es. TAV, Legge Biagi) ci sarebbero problemi.
Solo TRE parole: "Braccia levate all'agricoltura"