27 giugno 2006

Due voti di fiducia per dimenticare il referendum

Al successo del referendum non ho mai creduto. Aspettavo altri momenti per divertirmi. Oggi il governo ha chiesto la fiducia al Senato sul decreto mille proroghe, tanto vituperato, quello stesso nel quale per intenderci il centrodestra aveva immoralmente mischiato materie così diverse. Ora aspetto domani, ore 12. Da una parte le mummie a vita sinistre da Scalfaro a Ciampi. Dall’altro i vittimisti della Cdl chiamati a dimostrare di essere più disciplinati dell’elettorato che non vuole più seguirli. Ultima spiaggia? Non direi. Giovedì è probabile che si voterà la fiducia anche sullo spacchettamento dei ministeri. Avete voluto il parlamentarismo adesso godetevelo!

6 commenti:

Rabbi' ha detto...

seee, capirai... l'UDC ha gia' detto che vota a favore. una mandria di imbecilli, ci abbiamo mandato al parlamento

Anonimo ha detto...

Poveri destrorsi, dopo ogni inculata puntate alla successiva occasione per un riscatto che ormai dovreste dimenticarvi.
E invece ogni volta rilanciate con 'Chi vince la prossima vince tutto'.
Avete perso le elezioni.

Avete stra-perso le amministrative.

Avete stra-super-perso il referendum.

La CdL è sfasciata, l'UdC inizia a dare il sostegno al governo, la Lega annulla il raduno di Pontida e si mette 'in riflessione'.

Come previsto, è stata la CdL a frantumarsi, anzichè l'Unione. Gli Italiani coglioni, indegni e schifosi hanno ormai aperto gli occhi di fronte alla destra inutile e fallimentare che ci ha malgovernato per 5 anni, e non ne possono più.

Anonimo ha detto...

a giudicare dal rancore e dalla rabbia del commentatore qui sopra, i nostri cari sinistri sono ancora ben lungi dall'essere soddisfatti... ma forse pensano ancora di poter calmare la frustrazione di avere un leader come Er Mortadella sparando quattro parolacce liberatorie come nella migliore vulgata sessantottina. La realtà è che l'Italia è un'altra, e il fatto che sul referendum si sia espressa in un modo non può far dimenticare come si era espressa nel referendum prima, né alle politiche. Poverini, sono ancora convinti di averle stravinte...

Cari Silvioconvincimi: anche io dubito degli alleati come Rabbì, ma il problema non è questo. Ora si deve ripartire da quella metà di italiani che Silvio l'ha votato (mentre non ha degnato di uno sguardo i suoi inutili comprimari). Come diceva Bono Vox, with or without you: se i nostri cari uddiccini non ci stanno, se i leghisti sono depressi, se i finiani sono dispersi questo non può farci dimenticare che la metà - dico, la metà! - del paese è con la CdL.
CJ

Federico ha detto...

Anche io sostengo questo CJ. Il voto del 9 aprile va capitalizzato al più presto con un'azione precisa e incisiva. Spesso ci perdiamo in chiacchiere su centrodestra, tra moderati, poplari, liberisti, libertari, conservatori e fesserie varie. Alla fine sfugge un dato storico innegabile. L'incidente di percorso che ha rotto con il partitismo per la prima volta in Italia si chiama Silvio Berlusconi. I comprimari, come giustamente li definisci tu, si nutrono e sono cresciuti intorno al Cavaliere. Ora però basta con riconteggi e campagne referendarie improvvisate all'ultimo momento. Lottiamo in Parlamento, è lì che abbiamo maggiori opportunità per mandarli a casa! un saluto e grazie del caro;)

Studio Legale Fiorin ha detto...

ma io non l'ho capisco questo Rabbi': ti manda un commento da komunistaccio cattivo e ignorante, e poi nel suo blog scrive cose come questa.
http://rabbiabarcelona.blogspot.com/2006/06/volevo-fare-notare-una-cosa-che-ho-gia.html

Bah, il nostro sangue ricada su di lui e sui suoi figli.

Studio Legale Fiorin ha detto...

Ah, no, scusate: ho letto male, non era Rabbi' il komunista cattivo.

Mi scuso con lui e con i lettori.