20 febbraio 2006

Calderoli, la stupidità al governo

Coltivo da quando avevo 15 anni una visione politica del mondo da destra. Senza iscrivermi mai a nessun partito ho studiato con interesse il variegato mondo della cultura di destra, le sue radici, i suoi “ismi” spesso l’un contro l’altro armati. Non posso accettare oggi che la difesa dell’identità, della mia identità passi attraverso gente come il ministro Roberto Calderoli. Mi fa specie che oggi non si possa fare a destra un discorso pacato sulla grave questione islamica senza rischiare di essere additati come anti-americani o filo-integralisti. Rivendico da destra il diritto di esprimere con forza il mio sostegno ad una politica internazionale che valorizzi la storia dell’Italia e il suo ruolo geopolitico nel Mediteranno. Rivendico al mio Paese quella posizione di Ponte con l’Oriente che gli illustri orientalisti italiani pur con sfumature contrastanti hanno sempre riconosciuto come la più valida e coerente. L’Occidente può essere più forte solo se nel suo interno alcune nazioni sapranno coltivare più di altri la via del dialogo, del confronto che non è la via dell’accondiscendenza tout court ma neppure quella delle armi, senz’altro le armi. Calderoli non ha la cultura politica richiesta ad un rappresentante del governo italiano. Non rappresenta la disponibilità a comprendere una sensibilità religiosa diversa dalla nostra propria dell’Italia. Sì, è verissimo in molti paesi islamici i cristiani non vedono riconosciuti diritti fondamentali, ma cosa dovrebbe comportare questo? Dovremmo forse buttare secoli di cultura giuridica e di tolleranza, principi cardine nell’impero romano e quindi nella nostra storia? Dovremmo adeguare il nostro comportamento al loro? La mia identità non viene difesa da una vignetta che sfotte i musulmani semmai da una politica ferma nel perseguire un’apertura sempre maggiore da parte dei governi della mezza luna alle nostre istanze. Coraggioso non è chi come Calderoli superscortato e su una comoda poltrona fa sfoggio di una T-shirt. Coraggioso e utile è la presenza dei nostri militari di pace in quelle regioni, dei sacerdoti senza armi che si confrontano con quel mondo e il cui operato viene stupidamente compromesso dalle cazzate di un ministro indegno.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

vignette che gli islamici pensano siano offensive.

Noi siamo in grado di digerire la satira, loro no.
Dobbiamo quindi adattarci e limitare la nostra libertà solo perchè gli altri "si sentono offesi"?

La domanda è questa.

Anonimo ha detto...

Questa, ma anche un'altra.
Se undici persone muoiono per le conseguenze di un brutale tentativo di assalto a persone incolpevoli e disarmate fuori dal proprio paese, la colpa è sempre ancora di chi fa battute?
CJ

Federico ha detto...

Giusto quesito Jake sul quale discutere. Credo che la satira appartenga più alla nostra cultura che alla loro. Non mi sento di condannare chi ha pubblicato le vignette, tanto meno i disegnatori ma un ministro che vedendo quel che è accaduto va a sfruculiare animi così accesi è quantomeno uno sprovveduto. Tu mi chiedi dobbiamo adattarci? Non ti so dare una risposta certa e convinta ma mi chiedo se sai che il tuo vicino di casa ricorre alle mani facilmente e non ha il senso dell'humour a carnevale gli inonderesti la macchina di schiuma? Ci penseresti due volte no? Questo non significa ammainare la propria libertà ma rispettare l'altrui sentire e soprattutto evitare che la tua porta non sia sfondata con l'accetta.Calamity jane chiede: si può ritenere Calderoli responsabile delle sfuriate di testa che assaltano gli inermi?No. Ma la politica internazionale non è l'aula di un processo penale. La responsabilità politica di Calderoli è oggettiva. Un ministro responsabile conoscendo l’alta tensione di certi contesti e avendo coscienza del rischio che i suoi connazionali correrebbero si asterrebbe da certe esternazioni. L’arte della diplomazia non cerca nuove micce ma si sforza di sedare gli animi.

Andrea Rendi ha detto...

Chi sceglie di ricoprire un incarico pubblico così rilevante dovrebbe ricordare che quando si è parte di un governo, si rappresenta il proprio Paese nella sua interezza, e non la base elettorale del proprio partito. Non tutti gli italiani condividono l'atteggiamento di scherno verso religioni diverse dalla cattolica, nè ritengono l'episodio della maglietta una "goliardata". L'episodio in sè non mi ha stupito, in quanto coerente con i valori del partito del quale l'ex-ministro è membro di rilievo. Mi chiedo come tali valori siano compatibili con quelli di una coalizione che si presenta come moderata.

Federico ha detto...

Tudap grazie del commento ma qui non è in discussione la sconsideratezza delle reazioni degli integralisti. Calderoli ha pensato che fosse una trovata propagandistica? Allora vada a fare la campagna per la Lega ma non rompa le scatole ad un governo che si sforza di portare avanti una politica del confronto che io condivido in pieno. Se ha le palle perchè non va in giro con quella maglia in Turchia o in Iraq, dove altri italiani rischiano ogni giorno per favorire un futuro più democratico e tollerante in quelle regioni?

Abr ha detto...

Ho un background politico simile a quello che descrivi, ma sono in disaccordo su questa analisi.
Per quello che dice Jake e Calamity e gli altri, e in più perchè trovo trito il presupposto di partenza: la supposta mancanza di cultura politica, se non l'ignoranza tout court, dei leghisti. Bossi assieme al Cav. per me non leghista, è stato il politico più lungimirante e innovativo a cavallo di questi due secoli. E il loro "linguaggio", non ti sembra, piuttosto che ignorante, semplicemente voluto e mantenuto per rimanere in sintonia con un popolo di produttori e p.iva, quelli sì "lavoratori", e semplicemente stufi di convergenze parallele e di discorsi inconcludenti da Magna Grecia?
Condivido corretto che Calderoli si sia dimesso, ma trovo giustissimo che almeno un politico nostrano di CDx si sia "sacrificato" per rinforzare la verità lapalissiana del nostro diritto, mentre loro sgozzano, a irridere chi ci pare e piace, come ci pare e piace.
E' il comun sentire tra l'elettorato potenziale di CDx e in generale tra tutte le persone di buon senso, papa incluso; basta far colazione in un bar la mattina per rendersene conto. Quindi, grazie Calderoli, mi verrebbe da dire, sei tutti noi.
ciao, Abr

Massimo ha detto...

Federico: questa volta non siamo d'accordo. Ho l'impressione che molti amici (tu, Ineffabile, Otimaster solo per citarne alcuni) abbiano ancora l'illusione che esista un islam moderato e che ci possa essere dialogo.
Spero che possiate convincervi, al più presto, che quel dialogo, significa solo un costante arretramento delle nostre posizioni. Ieri si cedeva su una vignetta. Oggi su una t shirt. Intanto la Santanchè, per un libro sulle donne islamiche, è costretta a girare sotto scorta. Domani non vorrei che mi si impedisse di mangiare la tigella al pesto modenese ... :-)
Gli attentati a New York, Madrid, Londra ci sono stati anche senza Calderoli.
La sinistra spara contro il governo anche quando Berlusconi e Fini interpretano le parti di Prodi e D'Alema: ma chi ce lo fa fare ?
Non sarebbe meglio tenere il punto, anche se qualcuno poi attribuirà a tale determinazione le manifestazioni che, comunque ci srabbero state ?
Gli Stati Uniti hanno condannato le vignette e i giornali americani non le hanno pubblicate. Eppure bruciano le bandiere americane, gridano slogan contro gli Americani e prendono a sassate anche le legazioni americane.
Loro vogliono solo la resa e finchè noi ci scuseremo e andremo contriti nelle moschee loro insisteranno per avere sempre di più.
Come fece Arafat a Camp David nel 2000 con Barak.
Prima lo comprendiamo, meglio sarà per tutti, anche per i musulmani.

Federico ha detto...

Sono felice quando attraverso un post riesco ad aprire discussioni difficili con altri bloggers. Soprattutto quando i commenti seppur in disaccordo sono rispettosi del mio punto di vista e densi di argomentazioni.
X Teocon: il tuo commento può essere complementare al mio post. Non vi è dubbio alcuno che il fondamentalismo nelle sue reazioni più violente vada condannato in toto ma, come tu scrivi, Calderoli o è idiota o in mala fede (e comunque a mio avviso idiota per l’effetto elettorale su tutta la coalizione).
X Abr: io sono come te convinto dell’importante ruolo svolto dalla Lega in Italia e non mi sognerei di condannare con Calderoli anche il suo partito. Sottolineo inoltre che la gravità del suo gesto non sarebbe stata tale se l’avesse compiuto un esponente del Carroccio senza incarichi nel governo, cosa che comunque non è auspicabile. Calderoli un martire per una causa sentita in tutto la Cdl? Non credo proprio. Il senso del mio post è proprio questo. Io credo in un governo che difenda con i denti la mia identità ma che cerchi responsabilmente anche le vie più favorevoli a promuovere il dialogo.
X Monsoreau: ero sicuro che questa volta non avrei incontrato il tuo appoggio ma tant’è, sappiamo entrambi che su questo tema, forse l’unico, la pensiamo in modo diverso. Eppure credimi, per me confrontarci sui punti di contrasto può risultare ancora più stimolante. Vengo al tuo commento. Il mio post come hai letto non invita la politica ad incontrare l’Islam su un viale di petali di rose. La strada è irta e rischiosa lo so ma ciò non toglie che bisogna perseguirla. Vedi Mons il mondo come sai sarà sempre più nei prossimi decenni un mondo in cui i musulmani numericamente ci sovrasteranno, spingere per il dialogo non è arretrare ma è credere fino in fondo alla possibilità - per chi la pensa come me è l’unica - che può assicurare ai nostri popoli un avvenire sereno. Mettiamo da parte le polemiche interne della becera sinistra, come pure le bandiere americane che sai meglio di me sono bruciate a prescindere dalle condanne alle vignette. Anche Fini, con cui a volte mi capita ancora di essere d’accordo, intervistato da Lucia Annunziata ha ribadito come l’Islam non è un monolite ma un mondo variegato. È così Mons ne sono convinto! Sai la stima intellettuale che nutro nei tuoi confronti e non mi aspetto che sposi il mio punto di vista così lontano dal tuo vorrei solo che riconoscessi la fondatezza di una proposta diversa dalla tua. L’Islam non si può riassumere negli immigrati che spacciano e rubano nelle nostre case, né in quelli che appiccano il fuoco alle nostre rappresentanze. La storia dei nostri rapporti non è solo la battaglia di Lepanto o le Torri gemelle ma anche secoli di contatti culturali, economici e politici a volte straordinari come avvennero nel nostro meridione. Dietro le religioni ci sono gli uomini. L’Islam integralista è una versione politica della religione di Maometto, una versione che prende sempre più piede perché coagula il malcontento e l’insofferenza di quelle popolazioni verso alcuni meccanismi perversi dell’economia globale. Calderoli non può arbitrariamente mandare a puttane gli sforzi del nostro governo che da una sponda rigorosamente atlantica cerca giustamente di mantenere un contatto privilegiato col mondo musulmano che può tornare utile a tutto l’Occidente.

Anonimo ha detto...

Finalmente!
Fa piacere davvero leggere il pensiero politico che si intravede
tra le righe scritte da Federico, sulla stupidità di Calderoli: magari, a destra tutti ragionassero
così!
Mi auguro che tanta intelligenza, certamente liberale, continui a non mescolarsi coi leghisti e soci.
Auguri.

Federico ha detto...

X Dominae: ti ringrazio dell’apprezzamento ma non credo che l’uscita di Calderoli debba spingerci a farne tutto un fascio con la Lega, partito il cui valore politico nell’Italia di oggi è fuori discussione.
X Better: Sicuramente sono sulla tua lunghezza d’onda. È ovvio che le calderolate non sono minimamente accostabili alle reazione del fanatismo islamico. Questo è un punto sul quale non devono esserci dubbi. Non è che perché le reazioni sono spropositate la stupidità dell’ex ministro passi in secondo piano. Se per te Calderoli è un idolo va bene ma addirittura a volerlo far passare per uno che ci ha aperto gli occhi mi sembra esagerato. Perché non va a farsi un giro con quella maglietta a Nassirya dove i nostri militari tessono con cura e attenzione la sottile tela del dialogo?